La fotografia rappresenta un modo davvero particolare di raffigurare il mondo. Nell’onestà delle immagini è possibile scoprire emozioni e angoli di storia in parte dimenticati. Seguendo questa scia nasce la mostra Atlas Italiae, che sarà visibile al pubblico dal 20 Febbraio al 9 Aprile alla Galleria del Cembalo.
La mostra è interamente opera di Silvia Camporesi, ed è stata organizzata in collaborazione con z2o Sara Zanin Gallery. L’idea all’origine della mostra è quella di raccogliere la memoria di un’Italia che sta andando via via scomparendo, con il passare del tempo e il mutare della società.
La fotografia diventa così testimonianza, un modo perfetto per recuperare questi frammenti, mettendoli in ordine e consegnandoli ai posti. C’è una sottile poeticità in tutto ciò, in un lavoro durato più di un anno. La fotografa Silvia Camporesi ha esplorato l’Italia da Nord a Sud, cercando, regione dopo regione, tutti quei luoghi abbandonati, prova di un Belpaese che è ormai cambiato.
Nelle sue foto possiamo conoscere la realtà di borghi disabitati, di aree dove la vegetazione è tornata a dominare, prendendo di nuovo il sopravvento, o di edifici abbandonati e fatiscenti, pronti a diventare il centro di nuove leggende urbane. Ogni regione ha da offrire un gran numero di luoghi come questi. Le sue foto, prima di diventare una mostra, sono state raccolte in un libro omonimo, dal titolo Atlas Italiae (possiamo trovarlo edito da Peliti Associati). La particolarità della mostra è nel formato delle foto.
Sono presenti sia stampe a colori, di solito di grande formato, sia stampe più piccole, originariamente in bianco e nero ma colorate a mano dall’artista stessa. In questo modo pittura e fotografia si uniscono, e i colori diventano un mezzo espressivo per mostrare agli altri le sensazioni che l’artista ha provato visitando questi luoghi così suggestivi.
Foto di CC BY-SA 4.0, Collegamento.