Basta aprire Instagram e scorrere un po’ lo stream per imbattersi in ogni sorta di cibo esistente al mondo.
I foodies hanno conquistato Instagram (o è stato Instagram a conquistare loro? Anyway…) a colpi di hashtag come #nom #foodgasm o #foodporn, ma le reazioni sono miste e contrastanti.
Le categorie di cibo e foto condivise sui social sono principalmente due: pasti decadent, peccaminosi, preparati da chef stellati o in ristoranti alla moda, con un livello di calorie considerevole, invitantissimi, contrapposti a cibo healthy, colazioni, snack e merende salutari, con verdure, frutta fresca e secca, alto contenuto di fibre e vitamine e perfetti per chi è a dieta o attento alla linea.
Perché?
Perché siamo alla ricerca della “social proof” e affidiamo al cibo il compito di rappresentarci, al pari di quanto facciamo col nostro aspetto e i nostri outfit e mettiamo lì fuori, alla vista di tutti, ciò che mangiamo per renderne partecipi gli altri. Condividendo gourmet burger, brownies o lauti pasti trasmettiamo il nostro lato più divertente, ribelle, che ama godersi la vita e violare talvolta le regole; chi invece pubblica foto di colazioni ricche di fibre, insalate e cibo salutista si propone agli altri come una persona in controllo di sé e del suo corpo.
Chi si trova dalla stessa parte della barricata si supporterà a colpi di like e commenti, chi si incrocerà con uno della “fazione” opposta non potrà che non approvare e sentirsi infastidito da uno stile di vita diverso dal proprio.
Foodies e Instagram: pro e contro
La cosa positiva è che grazie ad Instagram veniamo a contatto con tutto il mondo: si aprono davanti ai nostri occhi nuovi orizzonti culinari e nuovi stili di vita e possiamo trovare ispirazioni internazionali e senza confini per i nostri pasti (ipercalorici o salutari, a noi la scelta). È necessario però porre un limite all’ossessione per il cibo da fotografare. Se mangiamo insieme agli altri il nostro alzarci o sistemare il piatto alla ricerca della luce ed angolazione perfetta potrebbe disturbarli.
Non a caso alcuni ristoranti vietano di fotografare le pietanze servite o quantomeno l’uso del flash che disturberebbe gli altri clienti ai tavoli vicini: è un approccio estremo e completamente opposto a quello della maggior parte dei locali e ristoranti che invece incoraggiano i propri clienti a condividere la propria esperienza sui social, magari invitandoli ad usare il proprio hashtag ufficiale. Pubblicità a costo zero!
Se Instagram non vi basta, ci sono poi anche i social esclusivamente per foodies: il più noto è FoodSpotting, seguito da SnapDish e Burpple, molto amati in Asia.
Come fotografare il tuo pranzo
1. Scegli la luce
Le foto chiare e luminose hanno sempre più successo di quelle scure su Instagram. Anche per il cibo vale la stessa regola, quindi scegli bene la luce, meglio se naturale e diffusa.
2. Colori vibranti
I colori accesi e vibranti attirano molto l’attenzione, purché non sembrino troppo alterati e “finti”.
3. #nofilter is the way
Quando la luce è giusta i colori saranno già perfetti e non ci sarà bisogno di alcun filtro. In ogni caso meglio non esagerare con filtri troppo pesanti o che ingialliscano troppo le tonalità naturali del cibo.
4. Dall’alto
Gli smartphone non hanno la stessa precisione di una fotocamera professionale, quindi la cosa che funziona più di un’inquadratura angolata è la classica foto dall’alto, soprattutto per i dolci o foto di tavole imbandite e con più coperti.
5. Contestualizza
Come un personaggio in una storia anche un piatto va contestualizzato sulla tavola in cui si trova o tra gli ingredienti usati per prepararlo (ad esempio nel caso di un’insalata con bacche di Goji qualche bacca qua e là sul tavolo intorno al piatto…). Largo dunque a dettagli della tovaglia, qualche bicchiere, dei giornali che stiamo leggendo mentre mangiamo, elementi che raccontino come e dove stiamo consumando il nostro pasto.
6. Nel dubbio, fotografa una torta
Torte, dessert e cupcake sono i gattini del mondo gastronomico: irresistibili calamite di like.