Capri dista solo 50 minuti da Napoli, basta prendere un aliscafo dal Molo Beverello, e aspettare meno di un’ora per approdare su quella che negli anni ha visto sfilare le celebrità più cool e sofisticate.

Quest’isola è un universo a parte con la sua famosa piazzetta in stile mondovisione, i suoi caffè ospitano gente che viene dalle città più disparate. Guardandosi intorno si ha la sensazione di stare “al centro”, nel mezzo di un fulcro cosmopolita, una torre di Babele moderna.

Raggiungibile in appena tre minuti grazie a un efficiente servizio di funicolare, la piazzetta è il punto di arrivo salendo da Marina Grande: spiaggia più estesa dell’isola e parcheggio per i traghetti. Ormeggiati e in attesa di salpare anche i tipici gozzi che portano alla Grotta azzurra, o alla scoperta di insenature fino a raggiungerne l’estremità meridionale.

Visitarla significa immergersi nella natura, lasciarsi avvolgere dal fascino dello spettacolare. Ne è un esempio la spiaggia di Marina Piccola, che offre in discesa la possibilità di ammirare i rinomati faraglioni. Sul posto, il mare cristallino si fa apprezzare grazie allo scoglio selle sirene, oltre che per le sue «chiare, fresche et dolci acque», per dirla alla Petrarca.

Al di là di tutte le delizie per la vista (dalla passeggiata del Pizzolungo all’Arco Naturale fino alla Grotta di Matermania), così note che non sto qui ad elencarle per intero, merita una menzione d’onore il Monte Solaro. A 589 metri sul livello del mare, è il punto più alto dell’isola. La veduta qui non ha limiti o confini terreni che possano impedire allo sguardo di sognare. Capri è sotto e sopra. Interamente.

Di fronte, il Vesuvio, il Golfo di Napoli e la Penisola Sorrentina le fanno compagnia come vecchie amiche. Più lontano, affidandoci a un occhio lungimirante, si scorgono gli Appennini, le montagne della Calabria e la Costiera Amalfitana. Una grandezza immensa in 12 minuti di seggiovia, l’eternità in due iridi umane.

L’accesso al Solaro è da Piazza Vittoria ad Anacapri, il lato rustico e genuino dell’isola. Da qui si vola sino all’Acchiappanuvole, così definito perché spesso, all’alba, quando lo sbalzo termico tra mare e rocce si intensifica, sul monte si crea una velo di vapori. L’aria marina più calda si condensa in nebbia sul suolo infreddolito dalle ore notturne, e viene spinta dall’alito del vento. Sale verso l’alto, scalando l’invisibile, dando origine alla peculiare corona di nubi.

È un fenomeno tutto da godere per poterlo raccontare. Il soffio di Eolo è solito aprire discontinui squarci di paesaggio nella cortina di vapori, rivelando Capri adagiata ai piedi del monte, come una dama sdraiata su fiori cerulei. È un sipario che si allarga, un fumo tenue che si dirada. In scena la regina fra le isole.

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