La Rivoluzione Francese è stata un punto fondamentale della storia dell’umanità. A tutti gli effetti possiamo notare un prima e un dopo, e non è un caso se il giorno della presa della Bastiglia, il 14 Luglio 1789, è considerato idealmente il momento di inizio dell’Età Contemporanea.

Nella sua fase culminante e più sanguinaria il potere è andato a Maximilien Robespierre, che diede vita a un vero e proprio regime del Terrore, caratterizzato da una forte repressione del dissenso politico. In questo articolo scopriremo chi furono nello specifico i suoi sostenitori principali.

Chi erano i Giacobini

A dare manforte a Robespierre troviamo i giacobini, una delle principali correnti politiche presenti nella Parigi dell’epoca. Una delle caratteristiche principali di questo gruppo fu quella di prendere molto alla lettera il classico motto della rivoluzione: libertà, uguaglianza, fraternità. Parole che presentavano fin da subito il vero grande nemico da combattere: la nobiltà con i suoi privilegi.

Robespierre divenne il capo dei giacobini, esercitando tramite loro il suo potere. I giacobini non rimasero isolati all’interno di Parigi, ma si diffusero in tutta la Francia, con alcuni gruppi presenti anche in altri territori europei. Si attesta la presenza di gruppi derivanti dai giacobini persino a Roma e a Napoli.

La formazione politica è stata poi del tutto sciolta in epoca napoleonica.

Idee dei sostenitori di Robespierre

Molti hanno visto nei giacobini una sorta di comunismo ante litteram, ma in realtà le idee dei giacobini erano molto lontane da ciò che diversi decenni dopo venne espresso da Carl Marx. Si tratta a tutti gli effetti di un falso mito, volto ad accostare la Rivoluzione Francese ai futuri moti rivoluzionari ispirati dalle parole di Marx.

I giacobini furono a tutti gli effetti un movimento piuttosto violento, che aveva lo scopo di eliminare il più possibile gli avversari, sotto la spinta dell’idea di uguaglianza. Proprio per questo durante il periodo del loro dominio si parla di Terrore. La volontà non era solo quella di svegliare le coscienze, spingendo le persone a sollevarsi contro le ingiustizie, ma di arrivare a scatenare la vera e propria violenza insita nelle folle.

Robespierre, per il tipo di politica che stava perseguendo, rappresentava un individuo perfetto per guidare i giacobini. Si trattava di un uomo di grande cultura, carismatico e dotato di un’ampia capacità oratoria, per conquistare le folle e spingerle a seguire le sue indicazioni. Proprio la sua abilità nel parlare gli permetteva di farsi capire facilmente anche dai ceti sociali più bassi, scegliendo termini e concetti chiari per loro, e immediati da comprendere.

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