I soldati pronti a combattere a suon di alabarda hanno un proprio nome, e sono noti come alabardieri. Questo tipo di soldati aveva un proprio specifico elmo, anche se nei tempi moderni questa usanza è andata persa. Sopravvive, negli usi degli alabardieri, solamente in Svizzera. Scopriamo insieme come è fatto l’elmo degli alabardieri, e quali sono gli elementi caratteristici della loro uniforme.
Gli alabardieri negli eserciti europei
Troviamo testimonianze della presenza degli alabardieri in tutti i vari eserciti dei regni e degli Stati europei che si sono succeduti nel corso della storia. Questi soldati si diffusero soprattutto durante l’Età Moderna: in Francia il corpo degli alabardieri venne istituito da Francesco I. In Italia sono famosi gli alabardieri dell’esercito piemontese, la cui nascita è fatta risalire nel 1719.
In molte situazioni gli alabardieri non furono dei veri e propri corpi combattenti da utilizzare in guerra, ma ebbero funzioni legate alla protezione delle personalità più importanti, come ad esempio il re e i suoi familiari. Lo vediamo ancora oggi, con la presenza degli alabardieri delle Guardie Svizzere in Vaticano, a protezione del Papa.
Elmi degli alabardieri
Oggi gli alabardieri più famosi sono quelli che appartengono alle Guardie Svizzere, che stazionano in Vaticano. Sul capo portano un elmo piuttosto vistoso, un morione argentato. Questo elmo è parte della divisa, ed è voluto proprio per rendere la figura dei soldati ancora più imponente e seria. In alcuni casi è possibile che sull’elmo sia posizionata una piuma, in base alla quale è possibile capire il grado dell’alabardiere.
Uniforme
Il resto della divisa è invece piuttosto standard, e prende come riferimento l’uniforme classica utilizzata da Jules Repond, un comandante vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Gli indumenti sono caratterizzati da una alternanza tra i colori blu, giallo e rosso. Il blu e il giallo sono presi direttamente dallo stemma della famiglia di Giulio II, i Della Rovere, mentre il rosso proviene dallo stemma della dinastia a cui apparteneva papa Clemente, la famiglia Medici, noti soprattutto come Signori di Firenze.
L’elmo è un elemento considerato insostituibile, ma in alcuni casi può essere tolto in favore di specifici copricapi, come ad esempio dei cappelli, da usare in occasione di particolari ricorrenze.
Gli alabardieri nell’arte
La figura degli alabardieri è diventata una vera e propria icona, in grado di andare oltre i confini europei. Basta pensare che nel Getty Museum di Los Angeles è possibile trovare un ritratto di un alabardiere, che è stato datato alla prima metà del XVI secolo.
Non si è certi dell’identità del giovane raffigurato nel ritratto. Secondo alcuni potrebbe essere un fiorentino dell’epoca, Francesco Guardi. Secondo altri invece potrebbe trattarsi di Cosimo I de’ Medici. Un’ipotesi decisamente suggestiva, che permetterebbe di avere una buona raffigurazione del duca nei suoi anni giovanili.