Torniamo indietro nel tempo, all’epoca in cui l’Impero Romano non aveva ancora raggiunto la sua massima espansione. Uno degli ultimi territori a entrare a far parte dello storico Impero che ebbe Roma come capitale fu la Dacia, che corrisponde in buona parte all’attuale Romania. Proprio la conquista romana è tra le origini della lingua romena, di origine neolatina, in contrasto alle altre lingue tipiche dei Paesi confinanti.

L’ultimo re dei Daci visse a cavallo tra il I e il II secolo. Il suo nome è Decebalo, e ebbe un regno durato quasi vent’anni, tra l’87 e il 106 d.C., fino alla definitiva conquista voluta dall’imperatore Traiano, le cui gesta sono ricordate nella Colonna Traiana.

Decebalo e la conquista della Dacia

La prima parte del regno di Decebalo fu contraddistinta da una sostanziale pace con Roma, nonostante alcune battaglie. Nell’88 d.C. furono infatti i romani a imporsi, condotti dal governatore della vicina Mesia. Nonostante ciò l’allora imperatore Domiziano preferì non conquistare formalmente la Dacia, scegliendo un rapporto di alleanza. Il timore di Domiziano era quello di non riuscire a controllare del tutto il territorio, finendo per scatenare periodici conflitti. Fu così che Decebalo divenne un “re cliente dei Romani”.

La situazione politica ebbe un vertiginoso mutamento con l’arrivo sul trono dell’imperatore Traiano. Il nuovo imperatore scelse di conquistare apertamente la Dacia, dando il via a una vera e propria guerra. Decebalo si arrese, scendendo a patti con i romani: avrebbe mantenuto il trono, ma senza la possibilità di possedere un vero e proprio esercito. Nonostante ciò Decebalo scelse di insorgere pochi anni dopo, attaccando la Mesia, ma il risultato era già scritto. Dopo la sconfitta il re preferì suicidarsi, utilizzando un pugnale per trafiggere la propria gola. La testa dell’uomo, che rappresentava la resistenza della Dacia, fu esposta di fronte all’esercito romano, e poi portata direttamente a Roma, come un trofeo.

Per la Dacia la libertà era ormai terminata con la fine di Decebalo. La regione divenne un possedimento romano a tutti gli effetti.

Decebalo nell’arte

La tragica figura di Decebalo, come successo con altri famosi re e monarchi, ebbe grande risonanza nel corso della storia, anche dopo che ebbe fine l’Impero Romano. La prima raffigurazione nota è quella all’interno della Colonna Traiana, una imponente struttura posta nella città di Roma, che celebra le imprese dell’imperatore Traiano.

In questa colonna Decebalo è raffigurato come un uomo di altezza media, e con il viso solcato da barba e baffi. Ha uno sguardo forte, da vero re. Tra le rappresentazioni moderne spicca una statua alta 40 metri, che dal 1998 è esposta sulla riva del Danubio. La statua, che può essere ammirata nella città di Orsova, è stata interamente scavata nella roccia.

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