Una minaccia silenziosa può svilupparsi sotto le fondamenta di un’abitazione, senza segni evidenti. I nidi di calabrone che si formano nel vespaio rappresentano un pericolo concreto per la sicurezza delle persone e per la stabilità degli edifici. Riconoscere tempestivamente la presenza di un nido e sapere come gestirlo consente di intervenire in modo mirato, riducendo i rischi.

Dove i calabroni costruiscono i loro nidi

Il calabrone è un insetto sociale che seleziona ambienti protetti, caldi e difficili da raggiungere. I vespai si prestano perfettamente a queste esigenze.

Le colonie di calabroni iniziano a formarsi con l’arrivo della primavera, quando la regina fondatrice cerca un luogo adatto per costruire il primo nucleo del nido. Da quel momento, la colonia può crescere fino a contenere centinaia di esemplari. Le preferenze vanno a luoghi bui, asciutti, protetti dalle intemperie e scarsamente frequentati.

I vespai, ossia le intercapedini d’aria tra il terreno e il piano terra dell’abitazione, offrono le condizioni ideali: isolamento termico, riparo dalla luce e accessi discreti. Il fatto che siano spesso difficilmente ispezionabili li rende vulnerabili alla nidificazione incontrollata.

Oltre ai vespai, i calabroni trovano rifugio in sottotetti, cassonetti delle tapparelle, cavità nei muri, vecchie canne fumarie, cassette postali inutilizzate o all’interno di mobili abbandonati. Tutti ambienti che offrono protezione e stabilità.

Pericoli legati alla presenza dei nidi nel vespaio

Un nido attivo all’interno di un vespaio può compromettere la sicurezza delle persone e la salubrità dell’ambiente domestico. Il calabrone difende il proprio nido in modo estremamente aggressivo. Basta una lieve vibrazione o un disturbo nelle vicinanze per attivare il rilascio di feromoni d’allarme, che attirano rapidamente numerosi esemplari pronti a pungere.

Il pungiglione dei calabroni, a differenza di quello delle api, non si stacca. Ciò consente loro di infliggere più punture consecutive. In caso di attacco collettivo, le conseguenze possono essere molto gravi, specialmente per bambini o persone fragili.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, circa il 3% della popolazione è allergico al veleno degli imenotteri. In questi soggetti, una singola puntura può provocare uno shock anafilattico, condizione potenzialmente letale. L’incidenza di reazioni gravi è particolarmente elevata tra chi lavora in ambienti rurali o trascorre molto tempo all’aperto.

Nel tempo, la presenza di nidi può favorire umidità, infiltrazioni e danneggiamenti ai materiali isolanti del vespaio. I favi occupano spazio, generano calore e attirano altre specie infestanti come muffe e insetti predatori. In rari casi, l’integrità del vespaio può essere compromessa.

Segnali che indicano un nido di calabrone nel vespaio

Prestare attenzione a determinati segnali può aiutare a individuare il problema prima che diventi ingestibile.

  • Rumori o ronzio sotto il pavimento – Un suono continuo, simile a un motore elettrico, proveniente dal sottofondo della casa può indicare l’attività di una colonia. È più evidente nelle ore più calde della giornata.
  • Presenza frequente di insetti vicino a bocchette o intercapedini – L’osservazione di calabroni che entrano e escono ripetutamente da fessure vicino al suolo, prese d’aria o griglie di ventilazione è un segnale diretto della presenza di un nido.
  • Avvistamenti ripetuti all’ingresso di cavità – I calabroni tendono a percorrere traiettorie ripetitive. Se più esemplari si dirigono nello stesso punto con continuità, è probabile che stiano accedendo a un nido nascosto.

Cosa fare se si scopre un nido di calabrone

Affrontare correttamente la situazione è essenziale per proteggere sé stessi e gli altri.

Intervento di disinfestazione professionale

Solo professionisti dotati di attrezzature adeguate possono rimuovere un nido in sicurezza. L’intervento include la neutralizzazione della colonia e la sigillatura degli accessi per evitare nuove nidificazioni.

Perché evitare il fai‑da‑te

Le disinfestazioni domestiche improvvisate possono provocare reazioni pericolose. L’uso di spray insetticidi, urti al nido o il tentativo di rimozione manuale attivano immediatamente il comportamento difensivo del calabrone, con rischio di punture multiple.

A chi rivolgersi in sicurezza

In caso di nidi in abitazioni private è consigliabile contattare una ditta di disinfestazione certificata. Nei contesti pubblici, la segnalazione va fatta al comune o ai vigili del fuoco, che valuteranno l’intervento.

Come prevenire la formazione di nidi nel vespaio

La prevenzione è il metodo più efficace per evitare infestazioni.

  • Ispezioni periodiche e manutenzione – Effettuare controlli regolari del vespaio, specialmente tra marzo e giugno, periodo in cui le regine cercano nuove sedi, permette di agire tempestivamente.
  • Chiusura delle fessure e dei punti di accesso – È consigliabile sigillare crepe, fughe tra i muri e giunti strutturali con schiume espandenti o griglie anti-insetto per impedire l’ingresso.
  • Monitoraggio nei mesi primaverili ed estivi – Durante le stagioni più calde è utile osservare eventuali comportamenti sospetti degli insetti. Installare trappole a feromoni può aiutare a individuare precocemente la presenza delle regine.

Curiosità

In Italia la specie più diffusa è il Vespa crabro, ma negli ultimi anni è aumentata la presenza della Vespa velutina, o calabrone asiatico, più aggressiva e pericolosa per l’ecosistema. Lasciare attivo un nido significa non solo rischiare un attacco, ma anche favorire la proliferazione di altre colonie nei dintorni. I calabroni competono con api e altri impollinatori, minacciando l’equilibrio dell’ecosistema locale.

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